Cosi cominciò tutto..il preludio ai moderni cinepanettoni, come li conosciamo noi, arriva da pellicole come questa. Quando si parla di cult non si può non pensare subito alla Versilia, a Forte dei Marmi e a Sapore di Mare.
Un gruppo di attori che nei primi anni 80 cominciava a plasmare un nuovo filone di cinema all’italiana. Jerry Calà, Christian De Sica (praticamente quasi all’esordio sul grande schermo), Marina Suma, Isabella Ferrari, Enio Drovandi, insieme ad attori già affermati, come Virna Lisi, riportano il bel paese alle atmosfere uniche e nostalgiche degli anni ’60.
Qui qualche aneddoto direttamente dalla voce del grande Enio.
E siamo proprio nell’estate del 1964 quando uno stabilimento balneare sulla riviera toscana fa da sfondo alle avventure e alle situazioni tipicamente estive di un gruppo di giovani della media e alta borghesia. Dai ricchi fratelli Carraro Luca e Felicino, si fa il giro d’italia fino ad arrivare ai Napoletani Paolo e Marina, anche loro fratelli, giunti per la prima volta in Versilia per per la stagione estiva. Altri personaggi poi fanno da contorno a questo tuffo a pieni polmoni negli anni 60; ci sono Gianni e Selvaggia, fidanzati da tempo che vedranno la loro storia messa in crisi dai caldi venti d’agosto, c’è Susan, la bellissima e affascinante fidanzata londinese di Felicino che arriverà a gettare scompiglio nella routine del Forte, Adriana Balestra, annoiata signora borghese in vacanza (interpretazione che è valsa un David di Donatello e un Nastro d’argento ad una magistrale Virna Lisi) col marito interpretato da Guido Nicheli e tante altre storie che si sviluppano in una fantastica e indimenticabile estate degli anni 60.
Da non perdere la colonna sonora! Un vero juke-box che farebbe impallidire anche Cantagiro e Festival di Sanremo, grazie anche all’onda di revival musicale molto in voga nei primi anni 80 (il film esce nelle sale nel 1982). Altra chicca della pellicola è la prova recitativa di Christian De Sica, costretto da copione a recitare con un forte (e anche un po ridicolo) accento da bauscia milanese, che non riproporrà mai più nel resto della sua carriera. Nella scena che andiamo a proporre oggi siamo ai titoli di coda del film, i nostri protagonisti si ritrovano per caso alla Capannina a distanza di 18 anni, dove erano soliti passare le loro serate da ragazzi.
L’imbarazzo e la nostalgia la fanno da padroni, il tempo che passa viene percepito forse per la prima volta da chi vent’anni prima in quei luoghi viveva la propria giovinezza. Musiche e situazioni sentimentali fanno capire anche a noi che forse quei mitici anni 60 sono davvero lontani, lo erano negli anni 80 figuriamoci ora! Per chi li ha vissuti, e per chi ne ha solo sentito parlare non rimane che una ‘celeste nostalgia‘