Natale è passato, così anche le feste. E’ tempo di bilanci per i nostri cinepanettoni ormai fuori dalle sale cinematografiche. Se i tempi d’oro, è chiaro, sono ormai lontani c’è lo stesso chi ha convinto, facendo ridere e divertire in sala, e chi invece ha deluso, e non poco, le apsettative del proprio pubblico. Noi di cinepanettoni.it abbiamo provato a stilare una nostra personale classifica.
Ultimo posto, e non poteva essere altrimenti per il trio ex comico ora malinconico Aldo, Giovanni e Giacomo. Fuga da Reuma Park, ve lo diciamo, è anche peggio del suo titolo, un film da totale depressione. I livelli del passato sono un lontano ricordo ma speravamo che i tre riuscissero, dopo un paio di pellicole in risalita, a riproporre un film incoraggiante. Siamo onesti, Fuga da Reuma è da funerale e non solo per il fatto che non fa ridere. Un film testamento, per celebrare i 25 anni di carriera, di una drammaticità unica. Entri per farti una risata, esci ponendoti domande esistenziale sul qual è il senso della tua vita. Erano bravi, facevano ridere, una volta. Forse è il caso di prendersi una lunga pausa e di capire che cosa si vuol fare in futuro, perché continuare in questo senso, purtroppo, serve sono a macchiare ricordi di un grande passato.
Terzo posto per Massimo Boldi. Natale al Sud è il primo ad uscire in sala il primo dicembre e a livello di botteghino la mossa è stata azzeccata. Il film però, ci spiace dirlo, non ha una grande carica. Massimo Boldi è la controfigura di sé stesso. Il Cipollino dei giorni migliori, causa anche l’età che avanza, non c’è. sembra aver perso i tempi comici e i ritmi recitativi. Al suo fianco Biagio Izzo fa quel che può ma quello che in realtà manca è la storia di base. Quando il povero Enzo Salvi si vede costretto ad un paio “mammammiacommesto” fatti di peti e volgarità tanto per strappare qualche risata, capisci che c’è qualcosa che non va. Anonimi i personaggi di contorno, giovani e provenienti dal web che non riescono però a portare nessuna nuova idea e che quindi si perdono sullo sfondo. Da vedere, per gli uomini, solo per la bellissima Anna Tatangelo, bomba sexy da capogiro.
Al secondo posto Poveri ma ricchi. Ci voleva il remake di una commedia francese (‘Les Tuche’, uscita in patria nel 2011) per alzare il livello di risate del Natale italiano. I Tucci, poveri e burini, con padre mozzarellaro, madre casalinga, nonna teledipendente, cognato botanico nullafacente, figlia vanitosa e figlio genio incompresoci, ci hanno fatto ridere. Tante gag, già nei primi minuti sullo sfondo della provincia laziale. Quando sconfinano al nord, destinazione Milano, tra i grattacieli di Piazza Gae Aulenti, eccole che escono le chicche più belle. Quando è uscito perfino Albano abbiamo ribaltato i pop corn. La storia, nella sua assurdità tiene, anche perché fa pensare a quando burini potremmo diventare con 100 milioni di euro in tasca. Bravo Christian!
E veniamo, finalmente, a Natale a Londra, il vincitore di questo Natale. Filmauro si rinnova, azzardando rispetto al passato e alla tradizione fatta di gag machiste, di parolacce un tanto al chilo, dello scureggia style. Qui si ride di più e meglio e senza essere volgari. Lillo e Greg si travestono da Bud Spencer e Terrence Hill e il film cita di tutto, da Ratatouille, a Rocky, a Ocean’s Eleven, per una commedia in stile americano. Ai due protagonisiti si aggiungono dei compagni di assoluto livello, ad iniziare da un buon Ruffini, fino ad arrivare ad un grande Nino Frassica che da fuoriclasse ci stupisce con giocate individuali. L’opera più compiuta, più continua, la commedia che fa ridere sia quelli che cercano la gag facilona così come quelli che si godono giochi di parole, citazioni e espedienti comici più raffinati.