locandina ricky e barabba

RICKY E BARABBA (Christian De Sica, 1992)

Devo dire che il palinsesto estivo, quello che per molti trasmette la stessa desolazione del Ferragosto al palo della morte con l’amico di Martucci di “Un sacco bello” , a me e a quelli come me piace parecchio, proprio perchè è costellato di perle trash e di commedie all’italiana.

E così una sera, mentre vedevo un altro film del mio Renatone preferito, ho pensato a Ricky e Barabba, che tutti sicuramente avrete visto più e più volte, ed eccovi le curiosità:

. Il regista di questo film è Christian De Sica, il quale ha diretto un totale di 7 film, e ne è stato anche interprete;

. Forse non viene in mente a tutti immediatamente, ma la trama del film ricorda fortissimamente il caposaldo di ogni Vigilia di Natale, “Una poltrona per due” di John Landis.

. Inizialmente la parte del ricco era stata assegnata a De Sica e quella del barbone a Pozzetto; quest’ultimo tuttavia chiese al collega (e appunto regista) di scambiarsi i ruoli, in quanto non voleva indossare i panni del clochard, De Sica, sebbene un pò stizzito, accettò.

. La scena del ristorante,in particolare l’inizio, ricorda molto la scena sempre del ristorante di “The Blues Brothers”, sempre di John Landis.

 

 

. Questo film è purtroppo l’ultimo in cui possiamo vedere la bellissima Sylva Koscina, scomparsa a soli 61 anni.

. L’attrice che interpreta la cameriera napoletana, Nathalie Evalyne Guetta, che fa una sfuriata a Ricky Morandi con un vistoso accento partenopeo, è in realtà… francese e sorella maggiore del disc jockey e produttore David Guetta.

. Avete presente l’unghia lunghissima di De Sica con la quale raccoglie e spalma il caviale sulle tartine? Era vera!! De Sica ha dichiarato di essersela fatta cresce a dismisura proprio per il film.

Vi aspetto davanti allo schermo a rivedere questo cult sgranocchiando dello squisito “Happy Pork”!

happy pork ricky e barabba

 

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Viola nasce a Milano nel tardo medioevo, quando la linea rossa della Metropolitana aveva come capolinea Cadorna e ovunque vi erano ernormi manifesti del Rabarbaro Zucca e del Cynar. Ed è proprio quella Milano dipinta nei film degli anni '80 che comincia ad appassionare la giovane Viola, studentessa dal medio rendimento ma dal grande potere sognante. Una nerd d'altri tempi che ti racconta la nostalgia degli anni 80/90 come te la racconterebbe il Mago di Segrate, e di come una volta se uscivi e ti mettevi la maglietta di Mimmo con Mazinga di "Bianco, Rosso e Verdone" erano sberle dai tamarri di provincia,mentre oggi è la base della fashion influencer makeup antani cloudporn blogger.

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